Loira, Muscadet -
Complémen'Terre (Manuel Landron & Marion Pescheux)
La Haye Fouassière
Superficie: 7.5 ha
Varietà: Melon de Bourgogne (Bianco)
Viticoltura: Certificato Nature & Progrès, Biologico certificato con pratiche biodinamiche
Dopo aver lasciato la Francia per qualche anno per fare esperienze internazionali in Cile e Nuova Zelanda, nel Dicembre 2013 Manuel Landron (figlio d’arte di Jo Landron) e Marion Pecheaux si sono stabiliti a Le Pallet, a sud di Nantes. Qui hanno creato il Domaine Complémen’Terre rilevando un’antica cantina cooperativa della zona, oramai dismessa.
Manuel, con l’aiuto di suo padre Jo, ha messo insieme 8 ettari di vigne (tra cui alcune parcelle di spicco della AOC) mettendo a frutto ciò che ha appreso lavorando per artisti del calibro di Louis Antoine-Luyt, Lise e Bertrand Jousset e Xavier Weisskopf di Le Rocher des Violettes.
Il mio incontro con Manuel e Marion avviene in una luminosissima e fredda mattina di febbraio; in un battito di ciglia ci ritroviamo a girovagare con il loro van tra una vigna e l’altra, tutte vicinissime alla cantina. Per le parcelle da cui producono La Croix Moriceau e Ker Ma si sale di 500 m circa, verso nord. Per l’appezzamento che produce Tribute, invece, basta scendere per 500 m nella direzione opposta: a sud verso il fiume. Per il NoLem, bisogna dirigersi a qualche centinaio di metri a ovest, verso la città.
Le vigne si trovano nel sud del Massiccio Armoricano, incastrato tra l’Oceano Atlantico e la Loira e cesellato da due fiumi, il Maine e la Sèvre, che fanno di questa regione un susseguirsi di valli e altopiani, con una geologia molto varia in ogni angolo. Nello specifico, si notano in modo evidente granito, anfibolite, calcare, arenaria, gneiss, orthogneiss e altro ancora.
I terroir variano in base all’orientamento e alle faglie geologiche e la moltitudine di terreni differenti fa si che Manuel e Marion dividano ogni uva che proviene da composizioni del suolo differenti. Nella retro-etichetta, in modo dettagliato, riportano le caratteriste del suolo da cui proviene quell’uva, quel vino, comunicando in maniera chiara la loro filosofia e un territorio ancora poco noto a molti ma dalle interessanti potenzialità, anche di invecchiamento.
Marion e Manuel lavorano con 4 varietà di uve: melon de Bourgogne (8 ettari), folle blanche (0,68 ettari), gamay (0,60 ettari) e cabernet franc. Tutto viene raccolto a mano e rigorosamente selezionato per ottenere un succo di grande qualità in modo che la fermentazione possa avvenire naturalmente, senza additivi. Marion e Manuel seguono il più possibile il calendario lunare per le operazioni di vinificazione e in base alle loro convinzioni e alle esigenze dei vini, aggiungono solfiti in piccole dosi (massimo 40 mg/L in totale).
Per la maggior parte dei prodotti, le vinificazioni e l’affinamento avvengono in vasche di cemento, questo per preservare il più possibile l’identità del terroir. Non rivendicano sistematicamente la DOP Muscadet, come ad esempio per la cuvée NoLem, un piccolo prodigio di ingordigia che va oltre i consueti canoni di bellezza della denominazione.
I vini sono gioiosi, sorridenti e spensierati come le persone che li producono. Sono fatti sia per essere bevuti giovani che per affinare nelle cantine per rincontrarli più complessi di quando li abbiamo lasciati. Sono vini che, anche al più attento appassionato, sommelier, oste o degustatore non passeranno inosservati.