Borgogna-Mâconnais -

 

Pierre Mang

Uchizy

Superficie: 2.8 ha

Varietà: Chardonnay, Pinot Noir

Viticoltura: Biologica non certificata e con minimo intervento

Con una produzione limitata e un approccio profondamente artigianale, Pierre Mang non è solo un produttore di vino, ma un custode della terra che coltiva. Ogni bottiglia racconta non solo la storia di un terroir unico, ma anche quella di un ragazzo che ha avuto il coraggio di cambiare vita per inseguire un sogno.

Ho incontrato Pierre grazie a un amico durante una cena in Borgogna. Era una di quelle serate in cui il vino e le conversazioni si mescolano alla perfezione, e non ci volle molto prima che decidessimo di rivederci. Un mese dopo ci trovammo nel suo “parco”, un vigneto immerso in un angolo di natura circondato da boschi. Parlammo a lungo di vita, vino e natura, scoprendo che ogni sua scelta aveva un significato profondo.

Pierre è un ragazzo determinato, con un’aria timida e riservata, ma con una volontà di ferro. Cresciuto nella frenetica Parigi, ha lavorato per anni nel settore finanziario, vivendo il ritmo incessante della capitale. Tuttavia, lo stress e una crescente voglia di cambiare vita lo spinsero verso un sogno che covava da tempo: il vino. Decise di lasciare tutto e trasferirsi a Beaune, nel cuore della Borgogna, per studiare viticoltura ed enologia, intraprendendo un percorso che avrebbe trasformato la sua esistenza.

Durante quegli anni di studio, Pierre alternava le lezioni a settimane di stage presso Jean-Yves Bizot a Vosne-Romanée. Non poteva esserci maestro migliore per introdurlo al pinot nero, un vitigno che Pierre definisce “puro, complesso, autentico”. L’esperienza gli insegnò non solo le tecniche di vinificazione, ma anche il rispetto per il territorio e per i cicli naturali. Il suo amore per il pinot nero divenne il motore di un sogno: avviare un proprio progetto. Tuttavia, il suo entusiasmo si scontrò presto con la realtà economica della Côte d’Or, dove anche pochi metri di filari possono raggiungere cifre astronomiche. Decise allora di guardare più a sud, nel Mâconnais, dove la terra è più accessibile, ma non meno generosa. Qui incontrò Philippe Valette e Alexandre Jouveaux, due produttori di riferimento che diventarono presto i suoi mentori. Da loro imparò non solo l’arte della vinificazione dello Chardonnay, ma anche un approccio minimalista e rispettoso della natura.

Nel 2019, con il supporto della famiglia, Pierre fece il grande passo: si trasferì a Uchizy, un piccolo villaggio di 850 anime nel Mâconnais. Acquistò un vigneto già condotto in modo biologico e ne fece la base del suo progetto. Quel primo appezzamento, incastonato tra i boschi, divenne la culla di “Le Parc”, il suo primo vino. Mentre “Les Voisins” (i vicini), nasce da un vigneto del comune vicino, dedicato interamente allo Chardonnay.

Non si fermò lì. Con una combinazione di duro lavoro e un pizzico di fortuna, trovò altri tre appezzamenti condotti con lo stesso approccio rispettoso. Oggi Pierre coltiva 2,8 ettari di vigneti, tutti vicini a casa.

Con l’annata 2022, che sarà disponibile nel 2024, Pierre presenterà due nuovi Chardonnay, frutto degli appezzamenti acquisiti nello stesso anno: “Le Dessus de Beaufer” e “Les Terres Noires”.

Le vinificazione sono minimaliste e poco interventiste. La sua cantina, accanto alla sua abitazione, è un luogo di tradizione: una pressa Vaslin, qualche tino d’acciaio per la fermentazione, e barrique e tonneaux per l’affinamento. Una botte grande, italiana, è stata messa recentemente in cantina.

Con una produzione limitata e un approccio profondamente artigianale, Pierre Mang non è solo un produttore di vino, ma un custode della terra che coltiva. Ogni bottiglia racconta non solo la storia di un terroir unico, ma anche quella di un ragazzo che ha avuto il coraggio di cambiare vita per inseguire un sogno.

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